Concerti

La Rossignol può contare su un vasto repertorio e su un'esperienza maturata in oltre venti anni di lavoro nel campo della musica antica: è quindi in grado di realizzare concerti, di musica sacra e/o profana, con programmi artistici ed organici ottimali per l’occasione, per gli obiettivi, per l’ambiente e per le esigenze specifiche della committenza. A puro titolo esemplificativo si riportano alcune proposte con una breve presentazione.

 

L'amor mi fa cantar

L'amor mi fa cantar

Sacro e profano nella musica
del tardo Rinascimento italiano

Il tardo Rinascimento italiano, per la musica, è un periodo rivoluzionario: nasce il “recitar cantando”, vengono pubblicati libri fondamentali per la danza (che continua ad essere l’arte prediletta dalla nobiltà), la musica strumentale acquisisce nuova dignità e nasce il teatro come luogo di rappresentazione di spettacoli dal vivo.

E’ l’ingegno italiano che raggiunge la più alta delle espressioni, sintetizza e chiude un'epoca e ne apre un’altra.

Il tema del concerto è la festa e lo spazio scenico è quello del grande salone di palazzo o del giardino nobile.

Il programma, proposto in costume, con stili e strumenti d’epoca, propone un significativo viaggio nel concetto di amor sacro, ovvero canti del repertorio paraliturgico, e di amor profano, con musiche e danze proprie del divertimento cortigiano.


Organico: 4 o 5 artisti (una o due voci e strumenti)

Dolce amoroso focho

Dolce amoroso focho

Dalla chanson alla frottola,
canti e danze nel sec. XV

All'inizio del sec. XV l'incontrastata egemonia borgognona, sviluppatasi nelle Fiandre con Filippo il Buono e con Carlo il Temerario, diffuse rapidamente la propria arte in tutta l'Europa e divenne il motore principale della rinascita musicale.

Quei Committenti e quei Maestri predilessero musiche profane: la ballata, il rondeau, il virelai, genericamente conosciute come chanson, nonchè musiche strumentali, soprattutto composte per la danza e per il ballo cortigiano.

Giunte in Italia verso la metà del secolo, tali forme subirono un processo evolutivo, ispirato dalla poesia e dal canto popolare, per cui nelle corti rieccheggiarono canti nuovi, sprizzati da una singolare vena melodica, aggraziati nella loro ingenuità: nasce la frottola, che diverrà il genere vocale predominante nella seconda parte del XV secolo, tanto importante da veder pubblicati in pochi anni, nella stamperia veneziana di Ottaviano Petrucci, una quindicina di libri.

Il programma, naturalmente senza alcuna pretesa esaustiva, propone proprio quel percorso: dalla chanson alla frottola, con opere dei principali protagonisti di quel viaggio.


Organico: 4 o 5 artisti (una o due voci e strumenti quattrocenteschi)

Laudate Dominum

Laudate Dominum

Canti e musiche sacre
tra Rinascimento e Barocco

Musica e strumenti musicali sono, nel pensiero rinascimentale, simboli dotati di proprio valore: non semplici suoni od oggetti, ma “segni” indicatori di ambienti e di convenzioni sociali molto più complesse, poiché cantare e suonare sono azioni che occorre fare con altri.

Poiché il cristianesimo, sin dalle sue origini, ha utilizzato la musica per trasmettere la parola, cioè il messaggio religioso, la sua tradizione musicale costituisce un patrimonio di inestimabile valore: da sempre, infatti, la musica e il canto rappresentano la forma più nobile e più solenne di preghiera, accompagnano la Liturgia e costituiscono un vero e proprio linguaggio dell’anima.

Avvalendosi di strumenti d’epoca che consentono effetti e sonorità molto suggestive, ispirandosi all'idea monteverdiana che vuole la musica “sia serva all’orazione”, il programma propone un significativo viaggio nel concetto di amor sacro, ovvero canti di preghiera e di riflessione composti tra la fine del Sec. XVI e l'inizio del XVII.


Organico: 4 o 5 artisti (una o due voci e strumenti)

Concerto di Natale

Concerto di Natale

Pastorali e canti per il Natale
dei poveri e dei re

Il Natale rappresenta la festa più amata in tutte le epoche di cui ci sia giunta memoria.

Nella seconda metà del Se. XVI e nel secolo successivo la musica dedicata alla Natività visse una stagione d'oro: uscì dalle chiese, entrò nelle case della nobiltà e percorse le strade dei quartieri popolari per celebrare un rituale che, allora come oggi, simbolicamente chiude un ciclo annuale e inaugura quello successivo.

Le musiche degli zampognari, i canti, i suoni di flauti, liuti e chitarre per l'occasione acquisiscono un potere magico, poiché uniscono, rievocano, consolano, tramandano usi e costumi e a loro è affidata la festa, la partecipazione corale alla nascita del Verbo.

Nel Rinascimento la tradizione cristiana si intreccia con quella contadina e, sia in ambito colto che popolare, è possibile rilevare grandissima attenzione alla Natività, a quella notte che affascinò poeti, musici, pittori e uomini di scienza.

Avvalendosi di strumenti d’epoca si propongono alcune tra le pagine più belle e vive di quel tempo.


Organico: 4 o 5 artisti (una o due voci e strumenti)